INTERVISTA A JOHN WILLIAMS by Daniele Magli
Nel 2007 il grande chitarrista John Williams
prima di un concerto a Treviso incontrò il pubblico.
Ecco il resoconto di quel pomeriggio
da me vissuto con grande gioia e emozione :
Arrivo all'incontro con John williams, organizzato a Treviso
in occasione del Festival chitarristico delle due città (Treviso e Roma),
con mezz'ora di anticipo
e trovo un giardinetto perfetto dove fumarmi un sigaro in santa pace
( ho questo brutto vizio, non copiate --io ho smesso di fumare )
in lontananza vedo una ragazza seduta che sfoglia un libro
e un signore in piedi che telefona.
Mi accendo il sigaro e sento che il signore accanto a me
parla in inglese...mi giro, si, è John Williams in persona!
Se non è un "segno" questo
Non fa a tempo a finire la telefonata che arriva il suo manager
con una signora bionda e se lo portano via.
Entro a palazzo Bomben, mi siedo in seconda fila
e in dieci minuti la sala si riempie di musicisti, chitarristi, studenti ecc ecc.
Entra Williams con l'organizzatore e presentatore del festival
( che è anche un bravo chitarrista) Andrea Vettoretti .
Prima domanda: come mai la scelta della Ciaccona di Bach
nel programma di quest'anno?
J.W: Ci sarebbero troppe cose da dire su Bach ma
la scelta della Ciaccona è dovuta alla sua semplicità (!)
In fondo è una semplice danza con un lento sviluppo armonico
... interviene Vettoretti dicendo che è semplice per John
ma ogni chitarrista conosce la difficoltà tecnica della Ciaccona
J.W: questo è sbagliato, uno scrittore tedesco disse una volta
che " Bach soffriva l'eccessiva riverenza nei suo confronti"
dovete pensare a Bach come fosse facile ,
in fondo sono solo quattro o cinque accordi in re minore...
Dobbiamo dimenticare tutte le trascrizioni ottocentesche,
quello che ha reso difficile la Chaconne e in generale Bach
sono le trascrizioni con le note aggiunte...
le note aggiunte hanno reso difficile Bach!
( frecciatina a Segovia ?? )
Domanda: Al concerto di domani
suonerai due tue composizioni, vuoi parlarcene?
J.W: Non mi considero un compositore,
i veri compositori sono un'altra cosa.
Io compongo perchè mi piace e ogni tanto sento questa necessità
ma non credo che le mie siano vere e proprie composizioni.
Una volta avevo un gruppo che si chiamava Sky
e con loro ho iniziato a comporre ma sono cose che
qualcuno molto gentile potrebbe definire "easy listening "
in realtà al concerto del giorno dopo John Williams
ha suonato quattro sue bellissime composizioni ricche di colori
armonie e espressività ma ancora una volta ,
anche dal palcoscenico, le ha presentate con un'incredibile umiltà
che dovrebbe essere la prima cosa che dovremmo
tutti imparare da questo straordinario musicista.
Domanda del direttore artistico Andrea Vettoretti:
Cosa vuoi dirci di Stephen Dogson e Peter Sculthorpe?
John Williams:Sono due compositori che sento molto vicino.
Dogson suona anche un po' la chitarra mentre Sculthorpe non la suona affatto.
Una volta chiesi a Dogson perchè non posso suonare
questo accordo così Re la mi si bemolle...
( mostra la posizione dell'accordo usando il braccio destro come chitarra )
Qualcuno ha una chitarra così vi mostro?
( purtroppo nessuno in sala ha pensato di portare una chitarra )
Comunque Dogson mi disse no,
è meglio se fai un barrè al XII° tasto anche se è più difficile e
il suono è un po' sporco è il suono che voglio io.
Dogson da una grande importanza alla ricerca timbrica del suono!
Peter Sculthorpe è un compositore Australiano,
prende spesso melodie aborigene,lo sento vicino mentre
altri compositori contemporanei
mi piace ascoltarli ma non vorrei suonarli.
domanda:Domenico Scarlatti?
J.W:Suonerò Domenico Scarlatti perchè sono
sempre stato affascinato dalla personalità delle sue armonie
che spesso procedono con un intervallo di quarta
se per esempio la dominante è Mi avremo mi la re sol diesis si ,
e se si prova a togliere questa peculiarità a Scarlatti
i suoi accordi sembrano armonicamente sbagliati
( John Williams cerca di parlare semplicemente
perchè non tutti tra il pubblico in sala sono musicisti)
Vettoretti invita il pubblico a fare domande...
prima domanda del pubblico a John Williams ,
in sala si respira un'atmosfera assolutamente cordiale e rillassata
ma ecco che inizia "uno contro cento" ...
Domanda: Come mai usi il microfono in concerto?
J:W: Per me è un fatto del tutto naturale;
il posto migliore dove preferisco suonare è casa mia ( abbiamo questo in comune )
vorrei che il pubblico potesse sentirmi come
io sento me stesso quando suono a casa mia,
senza sforzare troppo la chitarra
e facendo sentire tutte le sfumature.
Certo c'è qualche rischio dovuto alla qualità
dell'amplificazione ma nove volte su dieci il risultato è ottimo (ride)
Domanda: perchè parli e presenti i pezzi tra un brano e l'altro?
J.W: I think it's nice !
certo mi dispiace molto non sapere l'Italiano...
negli anni 50 quando studiavo a Siena qualcuno mi aveva
suggerito di imparare l'italiano ma poi non l'ho imparato…
penso sia bello presentare i brani
Domanda: Cosa pensi di dovere a Segovia che una volta ti ha definito " il principe della chitarra" ?
J.W: per prima cosa voglio chiarire che è stato mio
padre a insegnarmi la chitarra,completamente.
Questa frase che Segovia scrisse dopo
il mio secondo concerto a Londra
( credo che John Williams avesse diciassette anni ...)
"follows me like a dog" mi segue come un cane...
Segovia voleva essere come un padre per me ma io ho già un padre
e poi è passato tanto tempo è cambiato tutto e la vita va avanti
Domanda: Io sono un Jazzista, perchè non suoni anche la chitarra Jazz?
J.W: perchè dovrei fare male quello che altri fanno benissimo?
Quando suono in qualche gruppo le mie parti sono sempre scritte
e preferisco non improvvisare,
è una tecnica che richiederebbe veramente troppo tempo ,
dovrei studiarla a lungo... mia figlia è Jazzista
e passa molte ore a suonare e studiare improvvisazione .
Adesso ha fatto anche un cd..
Domanda: Collaborerai con Morricone?
Ho una corrispondenza con Morricone
che stimo tantissimo e considero un grandissimo compositore...
anzi spero di non averlo offeso ....
( qui non sono riuscito a capire bene il senso della frase
ma dall'espressione John Williams sembrava dispiaciuto,
quasi preoccupato di aver offeso il maestro Morricone forse con una critica? )
Domanda: dove vorresti suonare ?
J.W: ho suonato quasi in tutto il mondo
ma tornerei sempre volentieri in Paraguay e in Venezuela...
suonerei volentieri in Iran e in Palestina ma
purtroppo ora non è possibile..
Domanda:C'è chi ha suonato per la caduta del
muro di Berlino, ti piacerebbe suonare per la pace
tra Israele e la Palestina?
John Williams : ho già fatto qualche concerto di chitarra
classica per la pace ma certamente questo sarebbe bellissimo!
Ecco tutto, un po' lungo da leggere
ma pensate a me che ho dovuto imparare
a memoria tutto,domande e risposte,
altro che Mozart !!!
Daniele Magli
Ecco qui, ancora oggi nessuno ci crede ma io davvero imparai tutto a memoria e corsi a casa a scrivere...
per finire ascoltiamoci John Williams in una delle sue straordinarie interpretazioni
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John Williams improvises La Catedral for students
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